Quando i personaggi storici diventano protagonisti di avventure letterarie, le loro vite, i loro pensieri, i loro sentimenti più reconditi diventano creta nelle mani di chi ne scrive le storie. O, come in questo caso, di chi le scrive e di chi le disegna. Questa volta è il turno di Vincenzo Peruggia, l’uomo che poco più di un secolo fa salì alla ribalta delle cronache per aver sottratto il quadro più famoso del mondo a uno dei musei più famosi del mondo. A raccontarne la storia sono oggi la penna di Marco Rizzo e la matita di Lelio Bonaccorso, che in Per amore di Monna Lisa ripercorrono le tappe del furto della famosissima tavoletta leonardesca, dandone una lettura volontariamente e dichiaratamente libera, come Rizzo specifica nella nota in coda al volume, e come lo stesso Bonaccorso, ancora all’inizio di quest’anno, dava del Vespro siciliano con il bellissimo Ventò di libertà.

La prima cosa che salta all’occhio è l’appeal sempre in crescita che la “Gioconda” esercita tra gli artisti e i loro fruitori: per un giovane di ieri come me il riferimento diretto è senz’altro Ivan Graziani; per quelli di avantieri potrebbe essere Nat King Cole, mentre magari quelli di oggi pensano a Leo Gassman. Senza contare le ispirazioni dei più grandi artisti, da Duchamp e Dalì a Botero e Warhol, fino a Basquiat e a Banksy.

Per amore di Monna Lisa

Ma cosa ci raccontano i due autori messinesi, di questa storia oggi secolare? Che interpretazione danno delle intenzioni di questo omino con i baffoni a manubrio che progetta e attua il furto del secolo, sottraendo al Louvre il quadro per un malinteso spirito patriottico? Vuole davvero riconsegnare all’Italia ciò che le appartiene legittimamente (almeno secondo lui, ché invece il ritratto più famoso del mondo, in Francia ci sta di diritto, essendoci stato portato dallo stesso Leonardo) o gli basta rubarlo e fare uno sgarro alla detestata Francia, e poi magari, una volta che c’è, provare anche a tirarci su qualcosa? L’odioso monsieur Gobier, nei confronti del quale gli autori ammettono di essere stati piuttosto duri, in qualche modo rappresenta la Francia intera, così come il povero Peruggia rappresenta l’Italia, e si sa che fra i due paesi si alternano in continuazione tensioni e paci poco durevoli. A maggior ragione in quegli anni, gli ultimi di una belle époque che rovinava verso una guerra disastrosa. (E della capacità divisiva della Francia abbiamo un esempio ancora oggi, a mondiali di calcio prossimi alla conclusione).

“Noi abbiamo pensato a un’ossessione non del tutto lucida e abbiamo trasformato Peruggia in una vittima in cerca di riscatto”, dichiarano gli autori. Operazione perfettamente riuscita, direi, almeno dal mio punto di vista, considerato che ho continuato a tifare Peruggia anche mentre leggevo dei suoi maldestri tentativi di vendere il dipinto…

(Marco Rizzo, Lelio Bonaccorso, Per amore di Monna Lisa. Il più grande furto del XX secolo, Feltrinelli Comics 2022, € 17)